domenica 29 maggio 2011

venerdì 27 maggio 2011

Identity/Indentitad

navigando su internet ho trovato questo lavoro dell'artista  Jorge Rodriguez-Gerada
come resistere alla poesia di questa "guerriglia"!!

http://www.artsblog.it/post/7255/identity-la-street-art-di-jorge-rodriguez-gerada?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+artsblog%2Fit+%28artsblog%29


Proprio di recente su queste pagine vi ho parlato di Insideout, l’ultimo progetto di JR (dopo la Tunisia, adesso è a New York). L’idea di affiggere sulla superficie della città ritratti di persone comuni, uomini e donne presenti per strada, non è certo nuova. Tra gli street artist lo fanno in molti, mi viene subito da pensare a VhilsC215El Mac (ma la lista potrebbe essere moto più lunga), un po’ anche a Sten & Lex, che però attingono ad altri tempi ed altre culture, quindi viene a mancare la presenza dell’uomo comune.
Trasformare una persona in un personaggio è in fondo anche quanto aveva in testa Andy Warhol, quando nel 1968 al Moderna Museet di Stoccolma dichiarò: “in futuro, chiunque diventerà famoso per 15 minuti”. Ma sulle mura, le scalinate, i palazzi delle città, i ritratti fotografici durano molto di più di 15 minuti e, quando collocati all’interno di processi comunitari e meccanismi artistici partecipativi, assumono un valore aggiunto.
Eccoci quindi a parlare del protagonista di questo articolo. Jorge Rodriguez-Gerada, artista di origine cubane attivo a New York e Barcellona da quasi vent’anni, nonché culture jammer e guerrilla artist ante litteram. Nel video che vedete qui sopra, Ana Alvarez-Errecalde documenta il progetto Identitad/Identity, realizzato Da Jorge a Madrid nel 2007. Partendo da un’indagine antropologica e sociologica, l’artista ha cercato i suoi ‘protagonisti’ tra le persone che sentono un forte senso di appartenenza al luogo in cui vivono.
Il risultato è un’indagine piena di significati che si mescolano. I due piani che principalmente si intersecano sono quello dell’identità individuale e quello dell’identità urbana, intesa come fitta trama di relazioni fra più comunità di individui. La parte più visibile della ricerca di Jorge Rodriguez-Gerada è sorprendente: niente poster con stampe fotografiche, ma vernice e pennello, mano libera.

mercoledì 25 maggio 2011

workshop 16/05/2011

Suggerimenti del prof. Marco Elia

Secondo il prof. Marco Elia dovremmo ricostruire il prospetto in verticale piuttosto che in orizzontale, ovvero dovremmo ricostruire l'edificio preesistente che abbia come unico accesso una scala posizionata nell'ambiente interno da noi creato abbattendo il muro con il quale viene chiusa la porta sul prospetto.
Il materiale con il quale dovremmo realizzare il nuovo "edificio"  è il pallet. Alcuni pallet potrebbero essere poi disposti in modo tale da creare le bucature della facciata dell'edificio.
Per quanto riguarda gli ingressi, noi avevamo pensato di posizionare dei giochi che potessero essere utilizzati dai fruitori della corte e che potessero creare dei rumori, a tal proposito il professore ci  suggeriva di utilizzare materiali diversi  oltre la plastica, in modo da ottenere rumori mischiati.Per quanto riguarda le sedute, ci suggeriva di utilizzare sempre i pallet per quelle posizionate nella corte.

La Graziella.

Aggiornamento dell'idea di progetto dopo le due giornate di Workshop con il professore M. Elia.
A breve aggiungeremo la tavola con la spiegazione di tutto e metteremo il titolo al progetto.

martedì 24 maggio 2011

Sensazioni da Berlino

Durante il nostro "avventuroso" viaggio a Berlino abbiamo vissuto e raccolto sensazioni che ci rimandavano al lavoro che stiamo svolgendo con Spazio Teatro, in particolare il RUMORE, elemento più volte tirato in ballo nei vostri progetti..speriamo di stimolare la vostra fantasia!!

buona visione
R&A


Design, Riuso, Partecipazione

azioni e strategie per una diversa storia nella moderna cultura materiale, conferenza del docente Marco Elia per il corso Spazio Teatro.



lunedì 23 maggio 2011

Fondazione Teatro Vittorio Emanuele di Noto

LORENZO GLEIJESES


uno spettacolo di Lorenzo Gleijeses
con Anna Redi, Manolo Muoio, Lorenzo Gleijeses
regia di Lorenzo Gleijeses
produzione del Teatro Stabile di Calabria

TRAMA:
Cerimonia per un negro assassinato, è un testo dello scrittore spagnolo contemporaneo Fernando Arrabal, "autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio." La piéce, catalogata fra le opere più suggestive del teatro dell'assurdo, prende corpo in una dimensione che presto assume dei contorni spiccatamente meta-teatrali, e la vicenda presto supera i limiti propri della finzione per trasbordare nello spazio della realtà, perseguendone una trasformazione irrimediabile quanto inaspettata. Gli interpreti principali, costretti nello spazio claustrofobico di una stanza, non possono evitare di giocare al teatro, in una girandola di personaggi, sorprendenti e stranianti, che nascono, si trasformano e scompaiono senza soluzione di continuità, sotto lo sguardo rapito dello spettatore. Nella nostra visione specifica della vicenda drammatica, il lavoro è diventato, da un lato, uno studio minuzioso su una serie di artisti che non sono riusciti a coniugare la loro visione dell'arte con la vita quotidiana, e che sono rimasti feriti a morte dalla propria stessa arte: poeti maledetti, potremmo chiamarli (Vladimir Majakovskij, Emily Dickinson, Vincent Van Gogh, Anne Sexton, Ian Curtis). Uomini e donne che sentirono la vita troppo intensamente per sopportare di viverla, e la cui concezione assoluta ed esclusiva del proprio universo creativo ha condotto a compromettere irrimediabilmente la stessa esistenza biologica.


domenica 22 maggio 2011

Focus on art and science in the performing arts.

intervento di Edoardo Donatini, Teatro Metastasio, Prato.



Focus on art and science in the performing arts.

intervento di Mario Castro De Stefano, Circuito Campano Danza, Napoli.


da SIVIGLIA....I PROGETTI

Cari ragazzi Miriam ci invita a controllare e commentare i progetti dei nostri colleghi spagnoli, sotto trovate i link utili per conoscere tutto il loro lavoro. 
vi invitiamo a pubblicare anche il vostro!
quindi..........commentate pubblicate e create 
buona domenica


in questo link troverete tutto il percorso storico e lo studio sulla "Casa de la Moneda":
http://p2-1011.blogspot.com/search/label/1.7_S3%20CASA%20DE%20LA%20MONEDA



qui invece trovate il lavoro degli studenti: 
Group 1:http://p2-1011.blogspot.com/search/label/7.0%20GRUPO%20BARRAG%C3%81N
Group 2: http://p2-1011.blogspot.com/search/label/7.1%20GRUPO%20ORTIZ
Group 3: http://p2-1011.blogspot.com/search/label/7.2%20GRUPO%20GIR%C3%93N
Group 4: http://p2-1011.blogspot.com/search/label/7.3%20GRUPO%20HERN%C3%81NDEZ
Group 5: http://p2-1011.blogspot.com/search/label/7.4%20GRUPO%20NARANJO

sabato 21 maggio 2011

Sensation Within Lost Field / Interbreeding Field


Architects: Interbreeding Field
Location:  
Project year: 2011
Photographs: 
Located in the ruined paper factory in Shilin,  , the  try to create we call it Lost Field because by putting some 「meeting element」with different spatial dimension of body, it filled with a detailed layer of sensation. When you moving in the field, sometimes you connecting with the material language created by means of we use our body to sense the atmosphere of space, the phenomenon of environment, the event we want to gather…the material seem like the extension of our body. Sometimes you connecting with the environment in different viewpoint, you will have a space you can enjoy the performance, talk with each other; you also can find your own space, so that you can enjoy the imaginary space of duration.






Focus on art and science in the performing arts.

Fondazione Pontedera Teatro, intervento di Luca Dini.

venerdì 20 maggio 2011

LOT-EK

Architetti italiani emigrati all'estero: dal recupero dei conainer marittimi ai pallet che rivestono i muri. Apribili d'inverno perchè il sole scaldi il metallo.
http://www.lot-ek.com/





Theatre for One: il teatro dove c'è 
spazio solo per 1 persone del pubblico e 1 attore sul palco.








Arne Quinze

CityScape is a colossal fortress of tangled wood hovering in the heart of Brussels for the next year reflecting a frozen moment in time gesturing the increasingly influential city of Brussel within Europe’s capital. The project was funded by MINI for to coincide with the world premiere of the new MINI Clubman Car, which is pretty sweet, though the back reminds me of a refrigerator nostalgically.
CityScape is the vision of designer Arne Quinze who directs the fast paced multidisciplinary firm Quinze&Milan.(They rock!) Their work has been seen around the world, but I first noticed them from last yearsBurning Man sculpture in Black Rock city which they later burned downlike champs! Cityscape reminds me of the trippy Tunnel House in a higher budget way.
I’ve copied a ton of images after the jump, otherwise, go to their BLOGfor more pictures, videos, and information.(one YouTube Video about the project).







Richard Serra

Richard Serra (San Francisco2 novembre 1939) è uno scultore minimalista e videoartista statunitense, conosciuto per il fatto di creare opere d'arte con fogli di metallo. Ha fatto parte del movimento artistico del Process Art.I primi lavori di Serra, nell'ambito dell'espressionismo astratto, consistevano in piombo fuso lanciato verso i muri del suo studio in modo da formare delle macchie. Ancora oggi, però, è più conosciuto per le sue costruzioni minimaliste costituite da grandi rotoli, una sorta di bobine, e fogli di metallo. Di solito, le parti delle sculture si sostengono da soli e ciò enfatizza il peso e la natura dei materiali. Le "bobine" sono disegnate per incurvarsi nel tempo. Le sue sculture passano prima per un processo di ossidazione, ma dopo 8-10 anni, la patina dell'acciaio diventa di un colore che rimarrà relativamente stabile. Serra lavora spesso sul posto, costruendo strutture molto grandi rispetto all'osservatore.Serra è stato uno dei primi artisti a vedere un suo lavoro artistico pubblico rifiutato fisicamente dal pubblico. Nel 1981, Serra installò l'opera Tilted Arc, un arco leggermente curvato, alto 3,50 metri, in acciaio dolce a Federal Plaza, nella città di New York. Ci furono delle controversie sin dal primo giorno di installazione dell'opera. Un'assemblea pubblica del 1985 terminò con una votazione che prevedeva il trasferimento dell'opera, ma Serra protestò, sostenendo che l'opera era ideata per quel determinato sito e non poteva essere spostata altrove. Alla fine, il 15 marzo, l'opera fu smantellata da operai inviati dal governo federale e rottamata. Questi avvenimenti furono descritti in un libro satirico di William GaddisA Frolic of His Own.Nel 2003 Richard Serra espose un'opera, denominata Naples, a Piazza del Plebiscito, a Napoli[1][2]. Quest'ultima rappresenta una spirale, composta, come sempre, in fogli d'acciaio. Oggi è conservata al Museo Guggenheim di Bilbao.Un'altra famosa opera di Serra è la enorme scultura Snake, tre sinuosi fogli d'acciaio che creano un percorso curvilineo, opera permanentemente installata nella galleria più grande del Guggenheim di Bilbao. Nel 2005, il museo in questione espose altre opere di Serra.Il rapporto con la Spagna, comunque, non è stato sempre idilliaco. Nel 2005 il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid annunciò che un'opera di 38 tonnellate era andata perduta [3].Nella primavera del 2005, Serra tornò a San Francisco per installare il suo primo lavoro in spazi pubblici in quella città: due lame d'acciaio di circa 15,24 metri (50 piedi) e del peso di 160 tonnellate, nel principale spazio all'aperto dell'Università di San Francisco. Nella stessa città, nel 2000, aveva installato l'opera Charlie Brown, una scultura di circa 18,28 metri, nel quartier generale di una società. Per favorirne l'ossidazione, inizialmente degli spruzzatori furono puntati sulla struttura. Nel 2006, alla Whitney Biennial, Serra mostrò un disegno raffigurante un prigioniero di Abu Ghraib con il titolo "Stop Bush".





Gaetano Pesce


continuiamo ad approfondire i referenti suggeriti dal docente Marco Elia:
Gaetano Pesce (La Spezia1939) è un architetto e designer italiano.
Ha studiato architettura alla Università IUAV di Venezia, dove nello stesso periodo insegnavano personalità come Carlo Scarpa e Ernesto Nathan Rogers. Frequenta poi l'Istituto di disegno industriale di Venezia. Nel 1959 entra a far parte del Gruppo N, che nasce a Padova: assieme a lui partecipano altri 9 artisti tra cui Alberto BiasiEnnio Chiggioe Milena Vettore, conosciuta qualche anno prima all'istituto veneziano di design. Il gruppo si scioglierà nel 1964.Intanto dal 1962 intraprende la carriera di designer collaborando con B&B Italia alla realizzazione di Up, una serie di sette modelli di poltrone in schiuma poliuretanica che diventano subito una delle icone del design. La più celebre è la UP5 che riprende le forme delle statue votive delle dee della fertilità per dare vita a un vero e proprio manifesto di espressione politica sulla condizione femminile: la società della fine degli anni '60 non è pronta a riconoscere alle donne le loro numerose capacità e le rilega ai margini del panorama politico e sociale. Ben dopo il 2000 Pesce, parlando del concetto di questa sua creazione, sosterrà quanto il tema sia ancora attuale in certi Paesi del mondo. Nel 2000 la B&B Italia decide di riproporre in chiave moderna l'intera serie di poltrone.Nel 1972 partecipa alla mostra presso il Museum of Modern Art di New York: “Italy: The New Domestic Landscape”. Nel 1996 gli è stata dedicata una retrospettiva al Centre Georges Pompidou di Parigi. Oltre al museo francese le sue opere sono esposte presso altri grandi musei del mondo, tra cui il Museum of Modern Art e il Metropolitan Museum of Art di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra. Dal 1983 vive e lavora a New York. In questa città ha dato vita alla società Fish Design. Nel 2010 ha creato per Cassina Sessantuna, un'opera composta da sessantuno tavoli che, riuniti insieme, formano la figura del caratteristico stivale, per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia.




posso farvi una domanda???

spunto per riflettere, domanda fondamentale da porvi per i vostri progetti!!

Do you feel a sense of community where you live? Percepisci una sensazione di comunità nel luogo in cui vivi? É la domanda che si pone Tim Devin nella sua ‘street survey‘, un’indagine condotta con gli strumenti dell’arte pubblica partecipativa.
Un’indagine collocata all’altezza dell’asfalto, che utilizza mappe, statistiche, poesie ed anche, come vedete qui sopra, semplici domande, a cui si può rispondere sì, prelevando un talloncino di carta. E il semplice gesto di non staccare il tagliandino, cosa rappresenta? Un’indifferenza verso questo tipo di domanda, una disattenzione verso un semplice foglio di carta attaccato a un palo o forse un semplice no?
Di Tim Devin, artista di Somerville – Massachussets, avremo modo di riparlarvi presto. I suoi progetti, tanto semplici quanto intriganti, hanno molto da suggerirci rispetto alle modalità di essere cittadini e alle possibilità individuali di contribuire alla rappresentazione e alla costruzione della città.


Molo Santa Lucia










giovedì 19 maggio 2011

Proiezioni interne_PN

Sicuramente è un ottima tecnologia per 'trasmette' un messaggio visivo senza invadere lo spazio con  strumenti che potrebbero distrarre lo spettatore. Mi viene in mente il discorso del prof. Marco Elia a riguardo di rendere l'istallazione udibile.. far sentire i rumori, gli odori e come in questo caso ricreare visivamente una situazione da far conoscere.


martedì 17 maggio 2011

Focus on art and science in the performing arts.

intervento di Vittorio Fiore 
15 Aprile 2011 Palazzo Abela, facoltà di Architetture di Siracusa.



Toyo ito sendai mediatheque

La struttura nata per contenere una biblioteca, un auditorium una galleria d'arte, un caffè e addirittura un cinema, dalla sua comparsa è stata immediatamente accostata al centro Pompidou di Renzo Piano e R. Rogers o alla mediateca di Foster anche per la flessibilità funzionale degli spazi interni. I pavimenti, sono lastre d'acciaio incassate nel cemento e non lasciano percepire la loro presenza se non per un gioco di lastre sottili, la struttura verticale invece sembra simulare degli alberi. La struttura portante realizzata in tubi d'acciaio disposti a spirale, sembra voler contraddire le più elementari regole statiche. Invece, proprio perché l'edificio si trova in Giappone, è stato sottoposto a tutta una serie di regole contro gli effetti di devastanti terremoti, in quell'area possibili. La straordinarietà della Mediateca di Sendai sta nel suo essere profondamente appartenente alla cultura giapponese, ma nello stesso tempo espressione di una architettura che risponde ad una contemporanea esigenza di innovazione, che non ha confini. Un luogo destinato ad accogliere chi deve formare la sua mente e aprirla alle conoscenze che derivano anche dal contatto con l'esterno, non può essere chiusa, deve comunicare ed elevarsi a simbolo essa stressa della comunicazione.
Il tema dell'albero si ripropone spesso nelle opere di Toyo Ito.
Simbolo del contatto tra l'umano e il divino e dell'armonia fra l'uomo, l'anima e la natura, l'albero è presente anche in una delle progettazioni più recenti come il negozio Tod's. La struttura, quando appare illuminata dall'interno la sera, sembra come uno spazio vuoto la cui inimmaginabile consistenza abbia limitato lo sviluppo delle piante o degli alberi che si avviluppano attorno ad essa per contrasto. L'effetto si realizza grazie ad una inaspettata complanarità tra vetro e parete in cemento. E se nella mediateca, gli alberi si rispecchiavano nella superficie e si ritrovavano poi all'interno dello spazio interno, qui sembra che l'albero avvolga e comprima quasi a volere, senza tuttavia potere, introdurre il suo significato altamente simbolico nell'ambito dell'effimero per eccellenza: il mondo della moda. 



http://www.toyo-ito.co.jp/WWW/index/index_en.html






Studio Azzurro_ Milano


Dopo questi intensivi giorni di workshop vi proponiamo gli esempi proposti dal docente Marco Elia per stimolare la vostra fantasia e creatività! 


Studio Azzurro_milano

CORO

Torino, Mole Antonelliana

1995

"Molte e differenti immagini sono proiettate sulla superficie di un grande feltro parzialmente srotolato e posto al centro dello spazio, come un importante tappeto. Sono immagini di corpi distesi, accovacciati, assopiti, palpitanti che formano una tramatura che sembra sostituirsi ai simboli, alle figure di un tradizionale decoro. Un insieme mugolante, né inquieto, né festoso. Corpi neutri che pulsano, attendono. Attendono anche di essere calpestati."
(da " Studio Azzurro, Ambienti sensibili", Electa 1999, pagg.29-39)
Al centro dello spazio un feltro parzialmente srotolato come un grande tappeto; le immagini proiettate formano una tramatura che sembra sostituirsi ai simboli, alle figure di un tradizionale decoro. Tappeto come territorio nomade, come spazio di incontro, come status di simbolo di potere secolare o spirituale, su di esso una nuova cosmografia di corpi inerti, pronti a reagire al nostro passaggio, metafora di una cosmogonia sottoposta ai piedi dei potenti. Un piede preme su una figura calpestandola, essa reagisce, si muove, esclama. Diversi piedi attraversano uno spazio, calcano molte figure che si scompongono, agitano le voci. Un "coro" pian piano prende vita dai movimenti dei corpi.
Descrizione Tecnica :
Installazione interattiva in 9 videoproiettori, 18 diffusori audio, 9 videodischi, 1 PC
 
Crediti:
progetto: Fabio Cirifino, Paolo Rosa; regia: Paolo Rosa; fotografia: Fabio Cirifino; operatore: Riccardo Apuzzo, Mario Coccimiglio; progetto informatico: Stefano Roveda; montaggio: Alberto Morelli; consulenza; etno-archeologica: Giulio Calegari; suoni: Davide Rosa
performer: gruppo teatrale “L’Arrocco” (F. Abenavoli, M. Annunziata, F. Apuzzo, R. Apuzzo, C. Aricò, S. Badjc, L. Barazzetti, S. Bigazzi, A. Bondio, M. Caiazzo, A. Citterio, C. De Angelis, C. Giorgi, I. Kerechi, L. Molteni, A. Parmigiani, S. Petri, S. Polinoro, A. Puppin, D. Sala, G. Sala, D. Sgalippa, M. Sgalippa); produzione: Studio Azzurro in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema di Torino per la manifestazione “Omaggio a Studio Azzurro.
vi invitiamo a consultare il sito, è molto ricco e pieno di ulteriori spunti.